Sole 24 Ore 06/01/2012 - Kinexia esce dalla blacklist di Consob. La società (nuova versione dell’ex Schiapparelli 1824 entrata nella lista nera nell’aprile 2008) ha comunicato, a pochi giorni dalla presentazione del nuovo piano industriale, che non avrà più l’obbligo di informare mensilmente l’Autorità di controllo dei mercati in merito alla propria situazione finanziaria e gestionale. L’annuncio Consob suggella il nuovo corso di Schiapparelli, rilevata nel luglio 2008 da Pietro Colucci, e trasformato in Kinexia, holding focalizzata sulle energie rinnovabili.
La società proprio la settimana scorsa ha delineato le strategie per i prossimi anni annunciando l’uscita dal perimetro del gruppo delle attività riguardanti il benessere ( quelle tradizionalmente legate a Schiapparelli) e il possibile lancio di un nuovo aumento di capitale.
La Consob, dopo aver esonerato Kinexia dagli obblighi di informativa mensile, ha comunque chiesto alla società di integrare le proprie comunicazioni trimestrali con dettagli sulla situazione patrimoniale e finanziaria della società. Una richiesta di trasparenza che mira a far luce su alcuni elementi come i rapporti con parti correlate, Kinexia, a proposito, ha da poco annunciato un’operazione di questo tipo, con l’acquisizione di Next, azienda attiva nel fotovoltaico. La società acquistata è infatti proprietà di Unendo, in cima alla cui catena dicontrollo c’è Allea, la holding controllata da Colucci che possiede il maggior pacchetto azionario Kinexia con una quota de 151%.
L’acquisizione di Next da parte di Kinexia dovrebbe avvenire con un aumento capitale in natura riservato ad Unendo, con l’emissione di un pacchetto di azioni pari al 9,5% del capitale sociale del gruppo. Si tratta cioè di uno scambio in cui Unendo conferirà le attività di Next, ottenendo in cambio una quota di Kinexia, valorizzata complessivamente 8 milioni di euro. Il comunicato diffuso nei giorni scorso dal gruppo lascia ben chiaro che la valutazione dell’operazione «è stata effettuata utilizzando metodi comunemente accettati nel mercato in cui opera la società» e che è subordinata all’approvazione dell’assemblea dei soci di Kinexia.
Anzi secondo quanto riferisce Pietro Colucci, proprio perché si tratta di un’operazione a parti correlate, l’ acquisizione sarà realizzata con una modalità che non prevede nessun premio per Unendo, semmai un «badwill», cioè una penalizzazione. Nell’operazione infatti il 9,5% del capitale di Kinexia che verrà conferita a Unendo, attraverso l’aumento di capitale riservato, è stato valutato complessivamente 8 milioni di euro di cui 1,8 milioni di valore nominale e 4,1 milioni di sovrapprezzo.