Sole 24 Ore 28/09/2011 - Un secondo termo valorizzatore a Settimo Torinese, sì, ma destinato ai rifiuti industriali (speciali) non pericolosi. Il progetto, che vale 120 milioni di euro, ha mosso ì suoi primi passi in Provincia e porta la firma di Ecoema, società nata la primavera scorsa dalla Gaon Srl – di proprietà di Allea, in cima alla catena di controllo di Kinexia (ex Schiapparelli), controllata da Pietro Colucci, intestataria del 51%, e dalla locale Pianeta, al 49 per cento. L’impianto – da 120mila tonnellate di rifiuti all’anno – potrebbe sorgere sull’area ex Ceat di Settimo Torinese – su una superficie di poco inferiore ai quattro ettari – e produrre energìa elettrica destinata, secondo il business plan del progetto, a 4omila famiglie. «La scelta tecnologica – sottolinea Valerio Verderio, ad di Ecoema -è basata sulla migliore e comprovata affidabilità reperibile sul mercato tra le “Best available tecniques” di settore e, nella configurazione attuale del progetto, occupare circa quaranta addetti».
L’impianto sarà composto da una caldaia completa di combustore a griglia raffreddata ad acqua, una linea di depurazione degli effluenti gassosi e da un ciclo termico per la produzione di energia elettrica, con la predisposizione per la cessione di energia termica. Della partita energetica si occuperà Pianeta, Sri controllata al 100% da Global Costruzioni, del Gruppo Asm, società multiservizi a guida pubblica che fa capo al Comune di Settimo. «Nella fase operativa Pianeta si occuperà della commercializzazione dell’energia elettrica – spiega l’ad Francesco Margiotta – e soprattutto del calore prodotto dall’esercizio del termovalorizzatore. La rete di teleriscaldamento si trova a circa due chilometri da dove dovrebbe sorgere l’impianto e allacciarsi non rappresenta una difficoltà...