Ansa 04/12/2011 - L’Italia in emergenza rifiuti in due anni. Le discariche distribuite sul territorio nazionale raggiungeranno i limiti autorizzati e non potranno più’ accogliere ulteriori quantità di rifiuti. E’ questo il dato che emerge rapporto ‘Gli impianti per il trattamento dei rifiuti in Italia’ presentato oggi a Roma da Fise Assoambiente, I’Associazione di Confidustria che rappresenta le aziende che operano in campo ambientale.
Secondo lo studio, in Italia il conferimento in discarica rappresenta un ruolo dominante sia per i rifiuti urbani con il 47% sia per quelli speciali e pericolosi con il 44%. Un dato allarmante, si legge nel dossier, e’ dato dai tempi amministrativi e tecnici per realizzare non solo le nuove discariche ma anche gli impianti di incenerimento: si va da un minimo di quattro anni a un massimo di sei. Questo, “evidenzia un Paese che si trova in notevole ritardo”.
I rifiuti che vengono bruciati nel nostro Paese sono il 12% con una media europea pari a oltre il 20%. Ce’ da sottolineare una capacita’ di recupero energetico dei termovalorizzatori distribuita in modo disomogeneo: 69,8% al nord, 14,6% al centro, 15,6% al sud. Mentre gli impianti di recupero dei rifiuti sono 6.404 con una capacita’ di trattamento annua di 150,8 milioni di tonnellate. “Non si può’ aumentare – osserva Pietro Colucci, presidente di Fise Assoambiente – di volta in volta la capacità delle discariche perché questo genera I’ emergenza”. "Se si continua su questa strada - rileva Edo Ronchi, presidente della Fondazione sviluppo sostenibile che ha curato il rapporto - “si arriva al collasso. E la causa principale e’ la discarica che e’ ancora il sito a cui si fa più’ ricorso”